lunedì 9 aprile 2012

La pietra leccese


Il candore della pietra leccese

“Nulla si edifica sulla pietra , tutto sulla sabbia , ma noi dobbiamo edificare come se la sabbia fosse pietra”. Borges si commuove per il destino dell'uomo sperduto nell'irrealtà dell'universo. Nella mar glaciale della negatività che ci circonda , ci dice che non abbiamo altro salvagente che la fede nella capacità di operare ; fede che deve essere di tutti : nel lavoro e nell'arte , nel piccolo o grande compito che ci è stato assegnato . Null'altro che questa umile e severa accettazione della vita è l'esemplare e visibile messaggio del razionalista guru argentino. Solo in tale accettazione è celato l'entusiasmo per nullificare i ceppi della nostra inspiegabile condizione umana.
La sant’Agata candida che raccoglie parole  sul corpo mistico martirizzato depredato di sé umiliato morto – di Sebastiano Del Piombo -  la sant’Agata dalle sonorità celestiali dell’arpa unite ai timbri metallici del gamelan di bali , un contrappunto raffinato  e pop tra cielo e terra , tra silohouette religiosa che finisce per sanguinare davvero e il corpo intimamente palpitanto ma muto della  ballerina , il culto di sant’agato vissuto fisicamente con urla e gemiti
La poetica dell’immondizia , gli scatti di yao lu rifiuti cumuli rperti industriali Ma del candore della pietra leccese, del rosso dell'argilla, del barocco, degli ulivi bagnati dal sole che risplendono come diamanti, delle cozze  che sembrano perle rosa, del cielo blu e infinito, dei venti che percuotono il Salento, della striscia  rosa che colora l'orizzonte dall'alba al tramonto,nessuno ne parla?
Annullare il barocco che opprime/Le curve che si muovono
La pietra ineguale /I balconi giardini chiese palazzi
Le curve celesti dell’orizzonte /I peccati della carne
L’ odore di carne e di cera / I garofani e le colonne tortili
Baldacchini di opulenza / Polvere del tempo
Noi siamo antichi /Noi siamo nodi antichi
Le mammelle delle zitelle fatte d’autunno
E  le primavere tra le cosce delle ragazzine
I sogni verginali  sospesi a un niente
Il tesoro della purezza che si sgretola
Che si sgretola /Ad un ricamare di  corredo
La dote amara delle zitelle / Dalle mammelle avvizzite
La vita se ne va/La vita se ne va / La vita se ne va
Nelle onde incupite / Luna d’infanzia
Lunghe malinconie /Il lento ritmo del tempo
Strade piene di cielo / Suono-nenia
 la nostalgia dell’oriente
Filare circolarmente ad est /Verso est
Mare sottovento /Mare che strabocca
Furore di bandiere/ Sui bastioni/ Della terra d’Otranto

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