venerdì 9 marzo 2012

Leopardi a teatro


L’ironia di Leopardi

…E poi c’è  la patologia di Leopardi… il pensiero di Leopardi (prende il libro , lo mostra agli altri e al pubblico ),  ora nichilista,  ora  gnostico, ora  progressista ( lo getta a terra) ;… le fonti di Leopardi ( libro, id.) , gli scritti di Leopardi bambino prodigio ( libro,id) ,  …lo Zibaldone di Leopardi ( libro, id. ) . Tutto si conosce , tutto è stato rivelato, tutto è discusso da troppo tempo.. Ma allora , dico io ,  perché  tornare a parlare di Leopardi ?…Come dite? …Perché è un grande poeta? Anche Tasso è un grandissimo poeta, ma nessuno  più  legge le sue rime. Ditemi voi, cosa ha in più Leopardi rispetto a Tasso…
 L’ironia, forse?. Sì, Leopardi sa essere  anche ironico; è  un materialista platonico ,  perché con la scusa di inchiodare gli uomini al loro dolore e alla loro pochezza traffica continuamente con i fantasmi della felicità e del desiderio.  E dirò di più ... E’ anche un paradossale prestigiatore  che  discorre con la luna,  o parla e si rivolge ai cari fantasmi  del passato, vivi nell’affetto e nel pensiero...



Leopardi- e Gino Paoli

 Sì, è vero. Nella sua poesia c’è un mix di gioco intellettuale, profonda ironia, romanticismo e canto dell’anima…...Forse è questo che attira istintivamente i lettori . E poi in lui, nelle sue poesie , si riconosce la vera lingua italiana , altro che Manzoni, che aveva fatto un pastiche !  Leopardi è come Masaccio, guarda all’essenziale:  ai fanciulli che gridano sulla piazzuola e che saltando fanno un “lieto romore”, ai veroni e ai paterni ostelli, ode il suono della “sua voce”, anticipa di secoli Gino Paoli e mette siepi, alberi e cieli nelle  stanze che risuonano (CD : il cielo in una stanza)

:Leopardi anticipa perfino Rostand  , con Silvia e il balcone domestico affacciato sul  cosmo  . Pensateci  per un attimo: non è forse lui , in fondo, il Cirano che  anziché il nasone , ha la gobbetta; e poi si mette a tuffarsi , a slanciarsi nell’infinito  che vede dietro una siepe.
Leo è di tutti

 Leopardi ha inventato… tutto , il mito del vero di cui fanno parte di diritto le illusioni dell’immaginario, ma anche i passeri solitari e i ciuffi d’erba sfiorati dalla fioca luce della luna e delle stelle , il nero dei cipressi , la lucciola che erra sulla siepe , il profilo delle colline e di lungi il mare.  Leopardi  è nostro padre, nostro fratello, ma anche nostro figlio.“ Leo”  è di tutti...
 Ma in realtà  continua ad essere solo di sé stesso, si ribella a tutto.  E si mette in sciopero contro il cosmo, la società e le ideologie che la sostengono. Chissà che non piaccia proprio per questo suo spirito di scioperante anarchico, perché pare sempre oscillante tra l’atteggiamento combattivo (“ a l’armi, qua l’armi: io solo combatterò, procomberò sol io) e il disprezzo, la noia, il tedio dell’infinita vanità del tutto: tra il fioco piacere di sentirsi vivo e l’invocata morte.

La speranza 

 “Leo”  possiede la natura del “maitre a’ penser”, dell’ideologo , del filosofo e del critico; il suo è un pensiero “conturbante” , basta  rileggere quello scrigno favoloso che è lo “Zibaldone”. Vuoi per la poesia, vuoi per  la vicenda biografica , vuoi per il trattato filosofico, le lettere i pensieri e le operette , vuoi per  le ginestre e i vulcani , i giocatori di pallone e i progressisti barbuti , c’è qualcosa di Leopardi che rimane immutabile nel tempo e finisce con l’essere sempre presente nelle nostre riflessioni  quotidiane sulla realtà naturale e umana e  sul senso del mondo...E poi non è vero che era sempre infelice e disperato , come  spesso diceva. Anzi,  la speranza fu la sua vera passione. E lo annota nelle Zibaldone: io vivo, dunque io spero…Noi speriamo sempre in ciascun momento della nostra vita.
Leopardi infinito

 Bisogna ammettere che , sì, Leopardi  è…infinito  e non solo per via del suo famosissimo “canto” , ma  perché c’è un suo pensare all’infinito di fronte al cosmo. “L’infinito oceano... il mar che non ha lito...” ,   “la progenie infinita degli animali..”,   ”l’aria infinita,   e quel profondo infinito seren....” , “ il tacito infinito andar del tempo”  …e tutta la serie di riflessioni dello “Zibaldone”  sulla nostra incapacità di comprendere la nozione di infinito e insieme   “ la tendenza nostra verso un infinito che non comprendiamo”, tendenza che si esplica anche a livello dell’immaginazione
Oltrechè poeta ,era un grande pensatore , un grande moralista come un Montaigne, un Pascal, un Nietzsche,  coerente, vitale, impegnato, fino alle estreme conseguenze…

 Un  Teatrante straordinario

Ma lo sapete qual è la verità?... Leopardi  , in realtà , è un grande teatrante  che mette in scena il proprio dramma interiore , che è poi il dramma dell’esistenza.  Nelle sue  poesie si trova più spesso un teatro delle immagini che un vero e proprio discorso lirico ; e puro teatro delle idee sono le “Operette morali”  in cui l’autore , scrivendole , si proponeva di ridere sulle cose serie...
 Insomma , il brutto e sfortunato  anatroccolo , abbandonato nell’universo, ingannato  fin dalla nascita, privo dell’amore materno, offeso nel corpo dall’onnipotente Natura, represso dall’educazione cattolica, sconsolatamente onanistico...  si è preso una bella rivincita su quel  “granel di sabbia” che è la terra, su questo Globo ove l’uomo è… nulla.

Nessun commento:

Posta un commento