sabato 10 marzo 2012

Il mistero velato

IL MISTERO VELATO  DI ROY DOLINER

Di Augusto Benemeglio
1.RonenRonen Kol , un dentista ebreo-romeno-romano-ostiense ,   sui generis , che ama l’arte, la cultura, la curiosità intellettuale , gli incontri trasversali , asimmetrici  , un bohemien dei tempi nostri, insomma, e un amico dell’ultima ora che  ti offre subito entusiasmo, generosità , disponibilità, idee e anche un pizzico di umorismo tutto yiddish , uno che ho conosciuto nel magnifico Chiostro del Municipio di Ostia , in occasione di una mostra di artisti francesi , di un gemellaggio culturale tra Ostia e Le Vesinet , una cittadina limitrofa a Parigi . Uno che mi ha  prestato un  libro interessante, affascinante di Roy Doliner, un altro ebreo-newyorchese errante , un genio  del nostro mondo  fatto di terre di nessuno, di confini in cui si può sfuggire ai luoghi della necessità del vieto , del trito , dello scontato , del kitsch e della banalità. Terre di nessuno , luoghi che non esistono, luoghi che sorgono solo nel momento in cui tu li crei e li navighi , al modo stesso in cui le rotte non sono sentieri , ma percorsi liquidi , mobili, cangianti , insidiosi.  Percorsi che seguono quelli , appunto , come Roy Doliner (scrittore, studioso di lingue, religioni comparate, storia dell’arte, storia italiana e dell’antica Roma, oltre che della tradizione ebraica ), artisti dell’inquisizione che s’inoltrano tra i labirinti e le ragnatele della storia, esploratori della muffa e del ricamo, del  particolare e del dettaglio ,  del mistero e dell’invisibile, uomini di lucida e geometrica intelligenza , ma anche pieni di  curiosità intellettuale . Per intenderci tipi che sono un misto di Sherlock Holmes e Gugliemo di Baskerville del “Nome della Rosa”.
2. Il mistero velato  in una scatola ammuffita
Ed è con questo spirito , tra lo scientifico e il mistico ,  e una lucida passione  che Roy affronta il viaggio nel “ Mistero Velato” , edizioni DEd’A , 2010 ,un libro per certi aspetti emblematico del pensiero e della cultura  ebraica, perché attraverso il metodo antichissimo del  “Talmud” ,  Doliner dimostrerà come una piccola scultura in creta , una Pietà, o meglio una Vesperbild , immagine della sera , una Madonna della febbre , rinvenuta solo pochi anni fa , sia opera non di Andrea Bregno – come attribuito da molti esperti – ma di Michelangelo ( addirittura il modellino della famosa “Pietà” della Basilica di San Pietro)  Ma facciamo un passo indietro. In fondo ad un vecchio armadio  roso dalle tarme e dimenticato dal tempo viene ritrovata una scatola ammuffita , dentro cui c’è una piccola statua ( 53 centimetri di altezza) seriamente , forse irreparabilmente , rovinata . E’ una “pietà”, forse antica. Dopo tre anni di restauro, ecco la grande scoperta: è un originale , si tratta di un autentico capolavoro del Rinascimento. Su questo nessun esperto  ha dubbi , ma chi è l’autore della terracotta ritrovata? Per Roy non ci sono dubbi . E’ il grande, immenso, unico , divino Michelangelo , di cui lo scrittore si è già occupato nei “Segreti della Sistina”. Ed ecco il diario affascinante di questa sua fantastica scoperta , “Il mistero velato”, un  libro  scritto con   linguaggio semplice ,diretto , immediato , alla portata di tutti , coronato da un’attenta analisi delle fonti e dei documenti risalenti al tardo ‘400.
3.Roy il traghettatore  
Roy è un personaggio carismatico , uno di quegli esseri ( rari) che emanano un fascino naturale e irresistibile , e non solo per la sua intelligenza e vastissima cultura specifica . Doliner è  un acrobata dell’indizio, un tessitore di trame , un maestro dell’intrattenimento e della digressione , sia essa d’arte che  religiosa , mitologica o  storica,  filosofica o  teatrale , è un mangiatore di fuoco , un ciurmatore della narrazione libera , o della mera curiosità letteraria , un riformatore della critica d’arte , e il tutto te lo fa gustare come un whiskey con ghiaccio , un pernod , o una bibita fresca d’estate , senza paludamenti, senza appesantimenti , con leggerezza, con eleganza, con una prosa piana ,scorrevole, gradevole, ma solida, fatta di architetture e geometrie perfette , rotte di navigazione a vista , o con l’ausilio degli astri, che non mentono mai. Il fatto è  che Roy Doliner appartiene a quella genia di  “capitani di mare”  conradiani per cui navigare è “ vita” , uno di quelli  che possiedono  l’arte , finissima , del    traghettare  dall’una all’altra sponda  ( dall’oriente all’occidente , dal Nord al Sud , da un mondo di abili all’altro di disabili ) ,  con modestia e naturalezza  ( parla un’infinità di lingue, tra cui tre per non udenti ) . Il suo viaggio da una all’altra sponda , è anche un  momento di  riflessione ,  di  liberazione  dai pregiudizi , dagli schieramenti , dalle incrostazioni,  da tutti gli “ ismi” che spesso ci sovrastano . Per lui navigare e traghettare significa “ emergere” dal tran tran , dall’ovvio, dal vieto, dall’infinito kitsch in cui viviamo un po’ tutti, volenti e nolenti.
4.     Terra di Nessuno
Nella  “terra di nessuno”, che è il  “Mistero Velato”  di Roy Doliner  , noi troviamo  il giovane Michelangelo che plasma un figura dell’adamà (terracotta), i suoi maestri come il Poliziano, Ficino e Pico della Mirandola, il Talmud , la Torah , la Kabbalà , e la dialettica tra materiale e spirituale, il peso delle ali d’argilla e  la misura del braccio fiorentino , il Gobbo di Milano e la Cochmà  ( la saggezza divina)  In questa terra dei dettagli e della ricostruzione digitale , dei segni , dei simboli speciali , risiede probabilmente la spiegazione del tutto , del mistero dell’arte , il mistero “svelato” . Magari, a leggerci meglio, ci troviamo ( come auspicava il vecchio Borges) il nome di Dio e la soluzione dell’incognita dell’esistenza. Forse sarebbe pretendere un po’ troppo, ma va detto che questa  terra si raggiunge solo  dopo  esperienze  terribili  di autodisciplina , sacrificio e purificazione , dopo aver navigato i mari  della solitudine , dell’impossibilità di vivere in un mondo  brutale , da incubo , come il nostro , un mondo in agonia , senza passione, senza sogni , senza gioia , fatto di muffa e polvere , privo di veri uomini ( quando se ne incontra uno  come Roy si resta colpiti sotto la folgore di un prodigio!)  e dopo aver scoperto che esiste per ciascuno di noi il dono  di esprimere la vertigine , il capogiro della propria esistenza fisica e spirituale , il dono della passione, dell’utopia, di farsi comunità , di essere uno e tutti allo stesso momento, di essere in viaggio, sempre, costantemente, in ogni istante… Arrivato all’ultima pagina ( che parla del “Maestro Divino che plasmò il primo essere  della terra, l’Artista che plasma tutti noi” e che sicuramente ha illuminato Roy nel suo percorso) , chiudo il  libro , cancello le note a matita e lo restituisco al mio amico Ronen Kol , a cui l’autore l’ha dedicato.
E rivedo per un attimo Roy ( lo si trova spesso anche in Tv) , uno che è andato a letto (metaforicamente ) con Caravaggio per scoprire  la sua “ luce nelle tenebre” , uno che  ha scoperto  “ I segreti della Sistina” , e ci ha scritto due libri, due best seller internazionali; uno che  ha gettato  un ponte tra la magia di Michiel Angelo Merisi e i segreti del Buona Rota , uno che con  quest’ultimo libro, meno strombazzato, riesce ad  incantare  con le cento storie e i mille  aneddoti sulla “Madonna della Febbre” . Ci prende per mano e ci guida attraverso “il fiume del tempo in un viaggio che va dall’epoca biblica fino ai giorni nostri, con tutta la maestria e le doti di un vero detective della storia, per arrivare ad una conclusione che potrebbe cambiare per sempre la storia dell’arte”. E lo fa un po’ da ebreo yiddish, senza nessuna seriosità,  con un  sorriso in tralice  e una lieve  sfumatura d’ironia.
            Roma, 14 settembre 2011                                  Augusto Benemeglio

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