martedì 17 gennaio 2012

Tabucchi e l'albero delle pere

TABUCCHI
E IL TRIONFO
DI  PEREIRA



                                
DI  AUGUSTO BENEMEGLIO

1. Omaggio a Pereira l'ebreo

" In portoghese Pereira significa albero del pero, e come tutti i nomi degli alberi da frutto , è un cognome di origine ebraica ....Con questo volli rendere omaggio a un popolo che ha lasciato una grande traccia nella civiltà portoghese e che ha subito le grandi ingiustizie della Storia"
Così scrive Tabucchi nella sua nota, dando una precisa connotazione , una specie di dichiarazione d'intenti al suo romanzo sui generis. Poi Pirandelleggia :" Non so perchè il dottor Pereira scelse proprio me per essere raccontato” , e Blakeggia : " Forse, nell'imperscrutabile trama degli eventi che gli dèi ci concedono , tutto ciò ha un suo significato” . Ora e pur vero che bisogna diffidare assai di quel che dicono o sostengono gli autori , a sostegno o a chiarimento di un successo letterario ( succede sempre e solo quando l'opera è ovviamente un successo) , e tuttavia io credo che ciò che scrive Tabucchi sia frutto di sincerità e sottolinei un po' l'essenza stessa del romanzo. Ossia ci sono dei momenti nella nostra vita particolarmente ispirati , fortunati , in cui tutto quel che facciamo ci riesce al meglio . E ciò vale in ogni settore della vita umana. OK, questo romanzo è stato frutto di un qualche illuminazione o favorevole congiunzione astrale , ed è  ovvio che poi Tabucchi ci abbia messo molto del suo (la vasta e profonda cultura della letteratura portoghese, l’amore per Lisbona, dove soggiorna a lungo e praticamente conosce come le sue tasche , nonché uno strenuo accanito impegno di natura ultraletterario , da " giallista" e , insieme, musicologo per cercare di essere il meno letterario possibile) . Comunque , una volta scelto il personaggio e l'epoca storica , tutto il resto è stato consequenziale.

2. Un libro perfetto

Certo, poi raggiungere quei sottilissimi equilibri che fanno di un libro un libro perfetto nel suo genere , beh, ci vuole veramente l'aiuto degli dèi, ma di ciò abbiamo già detto.... A lui stavolta è riuscito tutto, ad essere perfino " fabuloso" e ironico , doti che sembrava non avesse , fino al punto che qualcuno ha scritto che questo libro mette a disagio perchè è troppo bello, nel senso che si fa amare senza riserve.  Un altro lettore invece ha detto che questo libro dimostra che è finalmente arrivato il tempo in cui dobbiamo chiedere alla letteratura di dire la verità, non quella metafisica e del cuore, ma proprio la verità degli uomini e quella della loro condizione storica, dei pericoli che corriamo, degli assassini che vengono consumati , delle violenze sui deboli, delle ingiustizie, ecc.

3. Le tante verità della letteratura

Non sono d'accordo . Molto prima di Tabucchi ciò era stato fatto, e comunque la letteratura, come direbbe il mio amico Alfredo Barra , rimane  letteratura , con tutti i suoi limiti , e ha una sua verità che non è mai assoluta, anzi potremmo dire che ha tante verità, come l'arte in genere, tutte ugualmente valide.  Mi sono riletto da poco “Sostiene Pereira” . E l'ho trovato ancora straordinario. Sono d'accordo con chi ha detto che è un "libro sulla colpa", che "canta un epicedio" a un mondo scomparso, (un Portogallo non più oceanico ma europeizzato) A chi sostiene che è " un girotondo-carambola", quel difficile colpo di biliardo che ti riesce raramente. A chi dice che è un libro che "finalmente libera Tabucchi a nuove e diverse esperienze".

4. E' un libro  ruffianissimo

Il solito graffiante Barra mi dice  che è  anche  un libro ruffianissimo, che strizza - con somma abilità , -  costantemente l'occhio al lettore.( I premi Scanno, Viareggio Super campiello, la trasposizione filmica , non sono un caso) . Ma io sostengo che è soprattutto  un libro "struggente" , d'una storia intima, sommessa e soffusa di musicalità, resa in modo efficace secondo l'andamento del "fado", sostenuto da un apporto ritmico, da basso continuo. E sono d'accordo anche con chi dice che è un libro sui temi del rovescio. E della "saudade". Della doppia grande nostalgia del passato, recente e remoto, e del futuro che poteva essere e non è stato. E' un anche attuale perchè in tema di futuro il romanzo è pieno di paura , c'è un avvertito disastro generale, un po' come ora. E' anche la storia di una grave colpa degli intellettuali: il tacitamento dell'etica mediante l'estetica.
L'utilizzo della letteratura quale narcosi anzichè e inquietudine. "Gli angeli sono esseri impegnativi , specie quelli della razza di cui si tratta in questo libro . Non hanno soffici piume, hanno un pelame raso, che punge" ( da " L'angelo Nero", nota dell'Autore), con citazioni di Rilke, Anissamandro e titoli di racconti come: "La trota che guizza tra le pietre..." " Il batter d'ali di una farfalla..", ecc. Oppure prendi tutta la serie di racconti ugualmente sottili audaci complessi contraddittori labirintici tra Marquez Pirandello e Kafka ( solo come riferimenti culti s'intende, non per stile) del gioco del rovescio....

5. Storia di formazione e di coscienza 

“Sostiene Pereira  è un romanzo che ha una storia - storia che sembra esile e lineare ( la vicenda di un giornalista culturale che quasi inavvertitatamente si trova coinvolto nell'opposizione politica al regime dittatoriale del suo paese) , ma in realtà è tutta in profondità psicologica . Tu - lettore qualsiasi , che non vuoi essere impegnato più di tanto - la leggi , ti lasci avvolgere , anzi l'ascolti come una romanza , un ritornello ( la voce fuori campo che richiama quella del cantastorie e ripete " Sostiene Pereira , somma trovata artistico-letteraria) e quando meno te ne accorgi  sei arrivato alla fine , e capisci che si tratta della storia di una formazione di una coscienza , di un uomo che credeva di essere ormai " morto"alla  vita e viveva infatti come tale rifugiandosi nella letteratura , come se la letteratura fosse una cosa per ectoplasmi , per gente che è completamente fuori dalla realtà.
Lo studioso di Pessoa - è stato scritto – “è sempre all'inseguimento del risvolto delle cose, alla ricerca del se' attraverso la ricerca di altro, tra passato e futuro. La tecnica per sogni e la saudade, la malinconia per l'oltremare che si fa categoria dello spirito".
Con questo libro si dimostra che qualcosa di nuovo è intervenuto sul professore di letteratura portoghese, a livello non solo creativo , ma stilistico , nella costruzione delle storie e nella modalità stessa di porsi di fronte a tematiche civili, o politiche , e comunque di impegno. E’ scattato un quid , un percorso di ricerca, un viaggio che ciascuno di noi che scrive fa dentro se stesso, ovviamente, intorno alla propria prigione , un quid che è stato vincente, per lui , ma  anche per noi lettori

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