mercoledì 18 gennaio 2012

Anna Achmatova e Berlin

Innamorarsi a Leningrado di Gyorgy Dalos
Di Augusto Benemeglio
1.     Anima nobile.
E' l'ultimo libro scritto su Anna Achmatova , in cui si parla dell'incontro di Anna con Isaiah Berlin, che avvenne a Leningrado nel novembre 1945
Berlin,  ormai cittadino britannico ,  era originario di Riga , ma aveva vissuto nella vecchia capitale russa prima di seguire la famiglia nell'emigrazione a Londra. E’ una  giornata  di  primo inverno russo ,   e lo storico  si reca in una libreria del Nevskij Prospekt  dove viene a conoscenza che  Anna Achmatova , la più  grande poetessa russa , è ancora viva.  Vi sono anime che vi fanno credere che l’anima esiste, e lei era una di queste , una di quelle anime nobili e rare che vanno al di là del talento e del genio stesso, .  La devo vedere a tutti i costi , pensa , e la va a trovare nella Casa delle Fontane ,  lo splendido palazzo Seremetev, ormai divenuto  affollata  e promiscua casa di coabitazione.  
Non abbiate paura di aver paura, abbiate il coraggio di aver paura, che la nostra sia una paura intrepida!
Di fronte alla donna  - d'aspetto ancora  imponente, coi gesti pacati,i tratti bellissimi,  un po' severi, e un'espressione di infinita tristezza - il giovane Berlin ( aveva trentacinque anni )  s'inchina  a questa anima silenziosa e nuda  e   le rende  fiero omaggio.
Ciò colpisce molto l'Achmatova , ormai abituata alla volgare brutalità della vita sovietica. E lo ringrazia commossa.  Era di primo pomeriggio di un novembre stranamente mite.  L'incontro viene interrotto dalla  inopportuna presenza di un giornalista inglese dal nome  emblematico, Churcill, ma prosegue nella serata , dapprima alla presenza di una terza persona, poi a quattr'occhi . Si conclude alla undici del giorno dopo.


2.     Impressioni personali

Berlin le fa una serie di domande : parlano di morti e vivi , di Tolstoj, di Cechov, di Pasternak. La regale Anna recita alcuni versi dell'incompiuto suo "Poema senza eroe" ,quello in cui Berlin sarebbe entrato più tardi come "Ospite del futuro" - "da un altro mondo, da una civiltà perduta ". Quella notte avvenne qualcosa di prodigioso - "un'intensa assoluta
immemore astrazione dal funesto presente ", mirabilmente raccontata da
Berlin in "Impressioni personali" ( Aldephi ,1989), dove è descritto anche il secondo , più tardo incontro tra i due. Il loro rapporto è stato poi rievocato in saggi , poemi , perfino in un'opera ( musica e direzione di Jhonatan Levine, libretto di Mel Marvin) ne - soprattutto - in una quantità di chiacchiere e banalità che spesso si riducono all'interrogativo classico del gossip: fecero l'amore, la grande donna-poeta- russa in disgrazia , e l'inglese Berlin destinato a divenire un grande storico delle idee?
Non lo sappiamo. Ma quel che è certo è che il loro incontro fu riferito al montanaro del Cremlino , Josif Stalin , che s'incazzò terribilmente ( gli incontri non ufficiali con cittadini stranieri erano equiparati ad attività di spionaggio) che esclamò: " E così la nostra suora puttana adesso riceve spie straniere. Ne seguì l'espulsione dall'Unione Scrittori e il nuovo divieto di pubblicare.


3.     Non fecero l’amore

Quando , ad Oxford, vent'anni dopo, nel 1965, fu chiesto ad Anna del
suo incontro con Berlin e delle disastrose conseguenze che ne derivarono a lei , l'Achmatova (che non amava lamentarsi e detestava essere compatita) rispose: "Siamo stati noi , senza saperlo, e per il semplice fatto di esserci incontrati , a provocare la guerra fredda e a cambiare la storiadell'umanità".
Berlin, da parte sua si limitò a tacere.
Qualcuno tornò alla domanda da un milione di dollari: "Ma quella
serata a Leningrado di vent'anni fa, fu o no coronata da una notte
d'amore?"  
Non ci fu, ovviamente, nessuna risposta.

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