sabato 30 giugno 2012

Sotto il sole di Roma



IL 13 LUGLIO 2012   MOSTRA D’ARTE  INTERNAZIONALE  AL CHIOSTRO DEL GOVERNATORATO  DI OSTIA 
SOTTO IL SOLE DI ROMA

 “Sotto il sole di Roma”,  tra spazio e tempo, tra storia e silenzio, tra passione e memoria, tra spirito e materia , riecco “ParisRome”,  un incontro , un incrocio, una svolta,  un destino , una mostra  d’arte che rischia di diventare un “classico”, un’offerta di vita senza scadenza,  dice Francesco Zero , il direttore della Mostra , ideatore e centro propulsore di tutte le attività dello “Studio Zero” , che  - come sempre -  organizza e allestisce  l’evento  a Ostia,  nell’affascinante   Chiostro  neo-classico realizzato  dall’arch. Fasolo  del Palazzo del Governatorato , dove ha sede il Municipio XIII di Roma.
“ Questa mostra è per me  - dice Zero - una continua speranza, una promessa costante d’amore per la bellezza e l’incanto che offre l’arte. E questo stesso  Chiostro , retaggio di una memoria più antica , e il mare, qui , a due passi , che  apre idealmente tutti gli spazi, gli orizzonti , e genera la vita rappresenta un’occasione rara, imperdibile , per celebrare l’arte .  Ma  è anche il momento di  una verifica  , per tastare il polso del disagio , dell’angoscia , del senso di smarrimento in cui viviamo , delle ferite, dello sfacelo , della distruzione della società del nostro tempo , che spesso si riflette nelle opere degli artisti. Ogni volta che penso a queste cose mi sembra che noi tutti ,  parlo anche di coloro che hanno  ben altri  problemi che la pittura e la scultura , non possiamo e non dobbiamo prescindere dal testamento , dal lascito misterioso dell’arte  e dal suo continuo rinnovamento , dal suo essere spesso profetica.  L’arte  , in certi casi ancor più che l’economia e la politica , è quella che ci indica ,forse , una strada, una via per il futuro”.
Molti  sono stati gli  artisti che hanno partecipato  alle precedenti  edizioni , qui a Ostia e a Parigi , ma anche a Mosca, a New York , Pechino ,  e moltissimi  ,spero,  quelli che parteciperanno ,nei prossimi anni,  magari fin sul pianeta  Marte . E tutti con l’entusiasmo dei ragazzini  in attesa di un nuovo confronto, di un nuovo esame,  sempre con il  timore e tremore  della prima volta , ma anche  con  gioia  fede  e speranza, con il coraggio e la coscienza  di chi denuncia le iniquità del mondo.   Tra loro – che mettono a nudo la loro anima – e il pubblico  si è sempre creato  un feeling  indecifrabile , un mix  tra istinto e complicità , disvelamento e mistero , una miscela esplosiva  che ha  immancabilmente fornito  il gioco , la giostra  delle emozioni . Ma anche l’occasione di penetrare  e interrogare se stessi attraverso l’opera , di smascherarsi , di conoscersi un po’ meglio attraverso  l’altro, come in uno specchio . E’ l’arte,  bellezza! , direbbe un emulo di Bogart, l’arte  che contamina tutti , irrazionalmente e inesorabilmente con il suo divenire. Come  ho già accennato  ogni opera è  specchio reale del suo tempo, delle sue problematiche ed ansie  del nostro domani.  E quando  diversi artisti , appartenenti a popolazioni e culture diverse,  si incontrano , fanno una specie di Big Ben, qui a Ostia , rinnovano e modificano i confini e gli spazi che diventano , come in effetti sono,  insondabili, astrali, infiniti .
Ecco gli artisti che esporranno in questa mostra:
Martha BARRACHINA , tutta forza e fragilità , e simbolismo femminile , sospesa tra la reverie del sogno e la malinconia, tra le canne d’organo e di bambù.  Il mare , visto come elemento  vitale , è quasi sempre presente nelle sue opere. Un’ artista pluridisciplinare di origine latino-americana,  alla  ricerca dell’essere donna , coi suoi misteri , con le sue audacie , con le sue solitudini romantiche , i suoi incanti e le sue piccole inevitabili disillusioni e crudeltà dell’esistenza. Usa diverse tecniche ,acquerelli acrilico, collage, materiali riciclati, ceramica, mosaico, stampe, affreschi , fumetti .
A L A I N  B E R A U D , un artista molteplice , fotografo , pittore  , scrittore , regista  che vive le sue passioni come un pellegrino incamminato  in un immenso sentiero sconosciuto . E’ l’immagine, la metafora che dà di se stesso . Beraud  è un creatore di immagini surreali  ,  sognatore-danzatore , riscopre il passato e la sua origine nel guscio vuoto di una cicala, o nel volto vagamente cubista , ma intenso, di un minatore della Loira o un negro del Senegal . I suoi ritratti sembrano sempre come  gualciti dall’insonnia,  riposti nei retrovia dell’esistenza, nella sofferenza delle spirali
I T A L O C E L L I, uno scultore italiano classico, un acrobata della materia , con riferimenti  simbolici e surrealisti ,che cerca  , nella sua ansia creativa ,   il momento magico e segreto della trascendenza . Ed ecco allora che le sue  opere ,  piccole statuine in bronzo , - danzatrici , pescatrici, venditrici o ladre di sogni ,- si liberano della materia  in un movimento fluido,  un gioco dinamico  e lirico , un equilibrio precario e impossibile, nella sospensione  dell’essere , che è ritmo , leggerezza  ,  assenza di gravità ,  liberazione , una sorta di dinamismo interiore che dà vita e forma ai sogni  e alle architetture  dell’anima.

J A C Q U E S G U I L L E T, un pittore della nostalgia, come ci tiene a sottolineare lui stesso, che ama  l’arte classica dei grandi geni del rinascimento, l’ombra e la luce di un Caravaggio, la leggerezza trasparente e femminea di una Fragonard. Per lui dipingere significa ricrearsi un universo , un mondo favoloso perduto nella sciattezza e nella mancanza di forma. Le sue nature morte  , le sue porcellane ,  i suoi paesaggi hanno qualcosa di fastoso e ornamentale , un respiro quieto  che si distende nelle regioni sconosciute dello spirito, nell’attesa  di un richiamo di voci che sanno d’acque, di fiori, di alberi, di  brividi primaverili.
La mostra rimarrà aperta dal 13 al 22 luglio.
Durante il vernissage del giorno 13 luglio 2012 , alle ore 18,  verrà  messo  in scena  il recital  “Omaggio a Gioachino Belli   scritto e diretto da Augusto Benemeglio , un originale biografia del più  grande poeta romano  di cui verranno declamati  alcuni dei suoi celebri  sonetti in lingua romanesca , con la partecipazione della  Band  “Gli Orsi Grigi”,  che eseguirà  le più belle canzoni romane.  

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