sabato 30 giugno 2012

CHI E' VERAMENTE AMELIA?



1. LE MUSE
Leggendo “Amelia” , il raffinato elegante affascinante romanzo
di Maria Concetta Cataldo, “Edizioni del Grifo” , Lecce 2003, ad un
certo punto mi sono chiesto se anche l'autrice abbia scorto le muse
montaliane sulla balaustrata, appena un filo di brezza sull'
acqua /..., la magnolia, il cipresso, l'ippocastano , /la vecchia
villa scortecciata”...e tutta assorta in quell'atmosfera e tono
crepuscolare, vagamente sfumata e liberty, densa di malinconia, di
sospensione d'ogni attività, di calma assoluta , si sia posta in
attesa del quel “suono, ora acuto ora grave , solenne vibrante che
raramente gli uomini ascoltano. Un'armonia originaria che, se udita,
stimola la nostra ulissiaca vocazione a violare il limite, a dilatare
l'io, a vincere l'ordine della Storia ed il fiume del tempo” (vds.
pag.11) di cui parla nella sua introduzione. Mi sono chiesto se quelle
muse , magari più bodelariane , o rembodiane , che montaliane ,
fossero andate a trovarla in una di quelle sere disperate , una notte
di tormenti e tempesta , in cui la ragione è davvero poca cosa e non è
in grado di prendere il timone della nave , in una di quelle notti in
cui non rimane altro che lasciarsi andare alla deriva , liberare la
propria anima nella sua nudità e farla danzare sulla vecchia nave ,
ormai ridotta senza alberi e vele , su un mare mostruoso e senza
rive , senza nessuna certezza di riuscire a traghettarla.

2. SUBLIMAZIONE
Per uscir fuori di metafora , “Amelia “ , opera prima ma molto
matura , sia per la personalità che il corredo culturale e la cifra
spirituale dell'autrice , è - probabilmente - il frutto autobiografico
della sublimazione di una crisi esistenziale in cui - come osserva
acutamente Gino Pisanò , nella sua dotta prefazione - si cela “il
messaggio etico-ideologico, le pulsioni emotive , le aspirazioni
ideali , i ri-sentimenti , in definitva, la visione del mondo di chi
scrive”, il tutto “trasferito su un piano di più alta e assoluta
armonia” L'intenzione è anche quella di “ sublimare “ l'attenzione del
lettore , attraverso gli stessi stilemi che si propone il messaggio
poetico , “accessibile , un giorno o l'altro, -disse Rimbaud - a tutti
i sensi”, invitarlo - come dichiara lei stessa -ad una sfida , ad andare 
controcorrente , verso una profondità insolita, all'introspezione, 
ad approfondire il tema dello sdoppiamento delle nostre personalità, 
ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, il sogno, l'eterno sogno 
della molteplicità dell'uomo dalle mille maschere e la ricerca dell'unità.

3. STORIA DI DUE DONNE
Nel romanzo si narra la storia di due donne , due intellettuali , due
letterate , due poetesse , diversissime l'una dall'altra , che fanno
esperienza dell'innamoramento, “ dell'amicizia del cuore , che è
elemento di quel fuoco che opera la metamorfosi dell'essere in Amore”
(pag.13). E' vero che Pisanò fa ricorso a Platone e parla
di “innamoramento per la bellezza fisica fino alla contemplazione
della Bellezza nella sua essenza pura , quindi , come nel Fedro nel
suo anelito a ricongiungersi con l'Assoluto ritrovando le radici della
propria eternità “ e la stessa Cataldo , nel suo “prologo
metaletterario” , fornisce chiavi di lettura , mette sull'avviso il
lettore affinchè la storia di Amelia e Silvia non venga banalizzata e
ridotta ad una mera , per quanto appassionata relazione sentimentale
fra due donne ,ad un amore saffico . E tuttavia rimane la libertà di
giudizio del lettore , enunciata da Perec nelle famose dieci regole ,
com'è giusto che sia ( Ogni lettore diventa padronissimo di dare al
romanzo la sua personale interpretazione) , e quell'ambiguità e
ambivalenza della storia , che è propria dell'arte, fin dalla elegante
e bellissima copertina del libro che riproduce un particolare della
Primavera del Botticelli, due donne, due fanciulle angeliche - Amelia
e Silvia idealizzate? - i cui sguardi e le cui mani si intrecciano e
si specchiano - aliti femminili di un'altra vita , che soffiano
addosso in una profferta quasi panica di bellezza e d'amore assoluto .

4 .DIALOGO NEOPLATONICO.
Certo, si tratta - siamo d'accordissimo con Pisanò - di una lettura
aristocratica che si fa reminescenza dell'assoluto , trascendenza del
concreto o delle esperienze emotive dell'autrice, ma anche complessa
riflessione filosofica incentrata sul tema dell'eros , della donna
vista come origine dell' eros , un eros senza confini che puo' far
nascere anche in un'altra donna”, di fatto un dialogo neoplatonico a
due voci, dove l'una appartiene al sosia dell'autrice ( Silvia) ,
l'altra a una figura femminile ( Amelia) che rappresenta il vero
epicentro del tessuto ideologico e dell'intreccio”.
 E potremmo aggiungere che è anche una metafora dell'Arte , “e delle
sue possibili maternità”, come ha osservato Maria Paola Porcelli , “di
una maternità immortale”. L'arte che diventa una morale visibile , una
forma di vita che non sarebbe possibile senza una serie di capacità
intellettuali e percettive e di abilità nel manipolare la materia che
rivelano anche degli aspetti importanti della natura umana, che si
rifanno alla storia personale dell'artista, in questo caso Maria
 Concetta Cataldo, studi filosofici, baccelierato in Teologia e licenza
in scienza delle religioni all'Università del Laterano , dirigente del
settore cultura della Fidapa , è animata dal desiderio di perfezione
della forma, della parola scritta , degradata e corrosa dall'uso
quotidiano, che recupera un tutto il suo fascino e la sua magìa , che
si fa lieve , levigata ed essenziale , leggera, fragile e colorata
come una farfalla , aerea e rarefatta , parole quasi scolpite nel
cielo come nubi danzanti: ... due nuvole bianche... si formano rade
nel cielo di settembre e tendono, spinte dalla brezza di tramontana, a
fondersi non per generare pioggia , ma solo per il desiderio di
incontrarsi. (pag. 100)

 5. CHI E' AMELIA?

Per la Cataldo , Amelia è una  scrittrice , una poetessa , una creatura straordinaria
, piena di carisma e fascino , che Silvia (  lei stessa )conosce a Capri , 
in uno dei suoi abituali week end cultural-chic , e se ne innamora pazzamente , 
in senso totale , esclusivo particolare . Ma non è cosa da  ridurre ad amore saffico
Per Dossi ,lo scapigliato,  Amelia  fu un mazzo di fiori ,  una creatura ideale tra la
nùvola e l'ombra, che  impersona tutte le virtù e bellezze delle  eroine di
ogni tempo.
Per  l'inglese  Fielding ,  Amelia  fu   un testo sperimentale, dove la funzione
estetica della narrativa esplorava  possibilità diverse da quelle che lo
scrittore aveva precedentemente affrontato, rappresentando un interessante
sviluppo del rapporto nella mimesi fra storia e finzione.
Per Prisco Amelia  , anch'essa napoletana , come il personaggio della
Cataldo ( a cui in parte si è ispirata) , è una  donna misteriosa , 
già avanti con gli anni, ma ricca di fascino che vive sola nel cuore di una 
Napoli degli anni Cinquanta, i cui muri 'di pallido oltremarino' sono 'simili
 a una mappa segreta impossibile da decifrare'. La sua è stata una vita chiusa 
nel cerchio autosufficiente di piccole e reiterate abitudini. 
Ma quando  un giovane irrompe nella sua casa e le dice che un altro uomo 
invoca il suo nome sul letto di morte,  Amelia segue , contro ogni ragione , 
lo sconosciuto che la invoca. ( sono gli altri, anche quando siamo soli, 
anche quando non lo sappiamo, che c'inducono a vivere e a scrivere.)
  "L' Amelia " di Elizabeth Peters, in un  giallo, uno dei migliori cento gialli 
del secolo ventesimo, è una  donna di fine ottocento,  intelligente ed emancipata, 
ma anche   petulante
Infine, per  PaveseAmelia è  una modella che posa nuda per i pittori., 
ed è colpita dalla sifilide. Amelia è  la corruzione ,  un personaggio negativo, 
ma necessario al compimento del sacrificio dell'uomo che vuole redimersi.

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