mercoledì 8 febbraio 2012

Il tempo che verrà

         IL TEMPO CHE VERRA’

Di Augusto Benemeglio

“Il tempo che verrà” è il titolo di una canzone di Angelo Branduardi , “è dove fiorisce / l’albero della neve/ e fa palazzi d’argento” . Ma  nel nostro caso , il palazzo d’argento  è “Palazzo Rospigliosi” della Città di  Zagarolo , dove c’è la mostra permanente del giocattolo e “quella felicità che tiene per mano / il dolore  dell’infanzia  perduta / e insieme danzano in punta di piedi/ in un prato di giocattoli senza fine”.
E’ , infatti in questo splendido cinquecentesco e “fiabesco” palazzo , nelle sale delle Bandiere e del Caminetto  che il 21 novembre 2010  si è realizzato un evento culturale avente lo stesso titolo: “Il tempo che verrà” , una mostra di pittura del maestro Sebastiano Sanguigni che illustra il calendario del prossimo anno , ovvero “il tempo che verrà”, un mosaico straordinario che inizia con “una bambina sospesa nello stupore dei suoi nuovi giocattoli e finisce con una madre e bambino – la continuità dell’esistenza che è il contenuto della vita stessa”, ha detto il relatore Ennio Calabria . Una mostra  mirabile, melodiosa, lirica, sfuggente , quasi impalpabile, e tuttavia avvolgente ,  una sorta di inizio e fine  dell’universo , ha ribadito Calabria , , uno degli artisti simbolo della seconda metà del novecento italiano , maestro di composizioni evocative e d’effetto immediato . Il tutto preceduto da un “concerto novello”  dell’ Orchestra “Goffredo Petrassi”  di Zagarolo , fatta di ragazzini quasi imberbi , ma pieni di talento , tutti fiati , tutti in bilico coi loro strumenti  tra una controdanza di Paisiello e un minuetto di Mozart , un adagio di Gounod e un “amor volat undique” di Orff . L’unione  di arte visiva con quella musicale ; da sempre auspicata da  Kandiskij  , che “sentiva”  il suono interiore dei colori ( “All’improvviso sento l’armonia dei colori e delle forme in questo mondo di gioia… è come il suono di una tromba luminosa”), ha prodotto una sorta di alchimia magica che ha incantato il pubblico presente.
I  giovanissimi musicisti , diretti da un altro giovane maestro , Alessandro Viale, , ci hanno donato un’ora e mezza di vacanza dello spirito che  ci ha trasportato in altri lidi, “con gli anni veloci /e il profumo dei fiori/e l'erba che cresce,/ in cerca di  tracce del mattino”, per seguire la traccia Branduardi, ,facendoci forse percepire – come ha detto Calabria , - che è anche eccellente critico d’arte -  quella particella dell’immenso che è la vita  e che pulsa in ciascuno di noi , ma che solo la musica , la più astratta delle arti ,  o un profeta , un  poeta , un   cantastorie  del pennello  come Sebastiano Sanguigni, - artista  ricco di energia interiore  e risonanze , pieno di sottili trasparenze, di ironie , di sguardi che attraversano il limite e la precarietà dell’esistenza-  , ci ha potuto far recuperare, farcene prezioso dono , attraverso un calendario di immagini che è qualcosa di unico e irripetibile. Quindi merito e lode al curatore della mostra, Carlo Andrioli, e agli organizzatori di Palazzo Rospigliosi , in particolare al direttore dell’Istituto , Marcello Mariani , anima di ogni iniziativa culturale , nonché il direttore artistico  Francesco Zero ,  che ha coordinato il tutto con la solita competenza, professionalità e  squisita sensibilità.


Roma, 22 novembre 2010                                                     Augusto Benemeglio

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