martedì 7 febbraio 2012

GOTTFRIED BENN IL DISPERATO LUCIDO

                                                                  BENN
             IL DISPERATO LUCIDO




                                                 Di Augusto Benemeglio


1. I CERVELLI E IL CUORE ABBANDONATO  

Gottfried Benn  e i “ Cervelli”, una parabola sul cannibalismo metafisico. Una volta i poeti si nutrivano del proprio sangue e il protagonista di “Cervelli” tiene in mano il proprio come un pane che si spezza e si mangia.  “Gli erano passati tra le mani, inavvertitamente, circa duemila cadaveri , e questo lo aveva sfinito in maniera strana e inspiegata.” Il contatto quotidiano del giovane medico con “la morte già morta”  non provoca orrore: il languido , estenuante ,sentimentale passaggio dell’Acheronte è già avvenuto. Nelle mani di Ronne, il protagonista , restano i corpi che si decompongono ,ma non è l’esplosione gassosa e molle , lo svanire per mutazione della materia biologica ciò che provoca in lui , alla distanza, quello  sfinimento  tanto simile alla morte: quei corpi , lui li taglia a pezzi o, per essere più esatti, li scompone , ne ricava oggetti fisici privi di ogni funzione , inutili, manomessi. Ronne attraversa la vita in una specie di “trance”, in lui c’è un corpo cavo che pulsa come un cuore abbandonato.

2.IL COITO AUTENTICO E' FATTO DI ILLEGALITA'  E LUSSURIA

Mette in scena la condizione dell’io, della voragine dell’io , dell’abisso della depressione , della disperazione. In questo periodo , Benn scrive lettere  e saggi  non estranei alle concezioni dell’esistenzialimo, in cui vengono dissacrati i valori del mondo borghese:   “Il matrimonio è comunque un'istituzione intesa a paralizzare l'istinto sessuale, quindi una costruzione cristiana. Abramo e Odisseo non ebbero a soffrirne. Per l'uomo c'è però solo l’illegalità, la lussuria, l'orgasmo,mentre tutto ciò che ha l'aria di un legame è contro la sua natura. Una banalità! Hamsun dice: c'è soltanto un amore -: quello rubato, - ha ragione.Nel matrimonio ci sono questioni economiche, questioni alimentari, aspetti mondani, "interessi comuni" - tutti siluri contro il sesso. Il legame umano con la moglie paralizza l'elemento volgare, inferiore, criminale che per l'uomo sta al fondo di ogni coito autentico; egli diventa impotente, ma questa impotenza nel matrimonio è un'ovazione per la coniuge in quanto essere umano...”

3. IL DISPERATO LUCIDO
Credo che , come tutti i medici poeti , Benn fosse  un disperato lucido , un nichilista , come ce ne erano tanti nella sua epoca , ed anche ora. Inoltre era tedesco e aveva subito tutti gli orrori della prima guerra mondiale , con la Germania affamata , lercia, sporca, corpo nudo , un semi cadavere in putrefazione. Perciò  le sue liriche non potevano essere che “spietate”, tra le più spietate e terribili  del ventesimo secolo . Le sillogi  “Morgue” , “Figli”  e “Carne” , per non parlare di “Macerie”, già dicono tutto fin dal titolo. Usa un linguaggio nuovo , fatto di vari strati linguistici ,pieno zeppo di sostantivi , che procede per associazioni di idee , tutta roba di pura creatività, da corteccia cerebrale ben messa punto. E infatti Benn mette a nudo , attraverso visioni espressionistiche , di malattia e putrefazione  - descritte con la lucidità e la freddezza impressionante del chirurgo –le piaghe della società, la condizione di estraniamento  dell’uomo , l’assoluta materialità in ogni suo atto: “Se si pone subito il coito all'inizio di una relazione non ci sono nevrosi. Se invece si comincia operando con amorini, cupìdi e altre simili divinità da giardino, e s'intravede il coito solo in fondo al viale, ci sono nevralgie in certe parti del corpo.“Quanto all'omicidio sessuale, lo considero da sempre la forma veramente ideale dell'amore, almeno da parte dell'uomo di delicato sentire; al tipo gagliardo, naturalmente, non interessa come va a finire l'amore.””


4.L'INCONRO CON HITLER
Poi , Gottfried , scrive saggi  d’adesione al nazismo, ( Il nuovo stato e gli intellettuali, Arte e potenza) che sono musica divina per Hitler , che subito lo fa chiamare e gli dice: amico Gottfried  Benn, finalmente , un artista non degenerato , un puro, un ariano vero , stringimi la mano , tu sì che sei un vero poeta , anzi sarai il poeta della rinascenza nazista . E lui , grato e commosso , abbraccia il padre del nazismo con entusiasmo , convinto che nelle sue implicazioni ideologiche vi sia una sorta di giustificazione esistenziale . Benn sogna un nuovo mondo , sogna un uomo nuovo cieli e terre nuove , sogna sfracelli in terra e in cielo , sfracelli che purtroppo s’avverano , ma non nel senso che li voleva lui ( in fondo era un poeta e non poteva non mettere ai primi  posti  la libertà , fraternità, uguaglianza e il nazismo “nnun era ccosa”)

5. NESSUNO ASPETTA E NESSUNO CHIAMA ...

Benn capisce che ha fatto una grande cazzata e si redime. S’arruola come medico militare e vede tanta di quella sofferenza e martirio , dolore solitudine e disperazione da lasciare il suo amato genitivo ellittico e tornare a versi poveri e straccioni , da restarci di ghiaccio , per la pietà ( “A Genazzano di sera… le mie mani erano due blocchi di ghiaccio/. Ognuno con cinque ghiacciuoli/ che tintinnavano”).
Da queste esperienze , Gottfried esce trasformato, ritrova se stesso, il proprio centro, una diversa nuova capacità di esprimersi , un nuovo stile , un nuovo mondo , che è emanazione del suo vero spirito .
Tu negli ultimi regni,
tu nell’ultima luce
sei il dio che scioglie
tutti gli affanni
Ma anche questo Dio che inizialmente scioglie tutti gli affanni , nel finale è solitario, affondato in distanze , avvolto nel  silenzio e se “antichissimo era il desiderio,
antichissimi il sole e la notte, tutto:sogni e pene pensati nel vaneggiare…ora nessuno aspetta e nessuno chiama”. Alla fine , Benn si ritrova con la propria solitudine e disperazione, di nuovo a guardare le cose con distaccato dolore , senza darsene spiegazione alcuna.  In fondo siamo tutti disperati, ma pochi sanno d’esserlo.

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