L’ironia di Leopardi
…E poi c’è la patologia di Leopardi… il pensiero di Leopardi (prende il libro , lo mostra agli altri e al pubblico ), ora nichilista, ora gnostico, ora progressista ( lo getta a terra) ;… le fonti di Leopardi ( libro, id.) , gli scritti di Leopardi bambino prodigio ( libro,id) , …lo Zibaldone di Leopardi ( libro, id. ) . Tutto si conosce , tutto è stato rivelato, tutto è discusso da troppo tempo.. Ma allora , dico io , perché tornare a parlare di Leopardi ?…Come dite? …Perché è un grande poeta? Anche Tasso è un grandissimo poeta, ma nessuno più legge le sue rime. Ditemi voi, cosa ha in più Leopardi rispetto a Tasso…
L’ironia, forse?. Sì, Leopardi sa essere anche ironico; è un materialista platonico , perché con la scusa di inchiodare gli uomini al loro dolore e alla loro pochezza traffica continuamente con i fantasmi della felicità e del desiderio. E dirò di più ... E’ anche un paradossale prestigiatore che discorre con la luna, o parla e si rivolge ai cari fantasmi del passato, vivi nell’affetto e nel pensiero...
Leopardi- e Gino Paoli:
Sì, è vero. Nella sua poesia c’è un mix di gioco intellettuale, profonda ironia, romanticismo e canto dell’anima…...Forse è questo che attira istintivamente i lettori . E poi in lui, nelle sue poesie , si riconosce la vera lingua italiana , altro che Manzoni, che aveva fatto un pastiche ! Leopardi è come Masaccio, guarda all’essenziale: ai fanciulli che gridano sulla piazzuola e che saltando fanno un “lieto romore”, ai veroni e ai paterni ostelli, ode il suono della “sua voce”, anticipa di secoli Gino Paoli e mette siepi, alberi e cieli nelle stanze che risuonano (CD : il cielo in una stanza)…
:Leopardi anticipa perfino Rostand , con Silvia e il balcone domestico affacciato sul cosmo . Pensateci per un attimo: non è forse lui , in fondo, il Cirano che anziché il nasone , ha la gobbetta; e poi si mette a tuffarsi , a slanciarsi nell’infinito che vede dietro una siepe.
Leo è di tutti
Leopardi ha inventato… tutto , il mito del vero di cui fanno parte di diritto le illusioni dell’immaginario, ma anche i passeri solitari e i ciuffi d’erba sfiorati dalla fioca luce della luna e delle stelle , il nero dei cipressi , la lucciola che erra sulla siepe , il profilo delle colline e di lungi il mare. Leopardi è nostro padre, nostro fratello, ma anche nostro figlio.“ Leo” è di tutti...
Ma in realtà continua ad essere solo di sé stesso, si ribella a tutto. E si mette in sciopero contro il cosmo, la società e le ideologie che la sostengono. Chissà che non piaccia proprio per questo suo spirito di scioperante anarchico, perché pare sempre oscillante tra l’atteggiamento combattivo (“ a l’armi, qua l’armi: io solo combatterò, procomberò sol io) e il disprezzo, la noia, il tedio dell’infinita vanità del tutto: tra il fioco piacere di sentirsi vivo e l’invocata morte.
La speranza
“Leo” possiede la natura del “maitre a’ penser”, dell’ideologo , del filosofo e del critico; il suo è un pensiero “conturbante” , basta rileggere quello scrigno favoloso che è lo “Zibaldone”. Vuoi per la poesia, vuoi per la vicenda biografica , vuoi per il trattato filosofico, le lettere i pensieri e le operette , vuoi per le ginestre e i vulcani , i giocatori di pallone e i progressisti barbuti , c’è qualcosa di Leopardi che rimane immutabile nel tempo e finisce con l’essere sempre presente nelle nostre riflessioni quotidiane sulla realtà naturale e umana e sul senso del mondo...E poi non è vero che era sempre infelice e disperato , come spesso diceva. Anzi, la speranza fu la sua vera passione. E lo annota nelle Zibaldone: io vivo, dunque io spero…Noi speriamo sempre in ciascun momento della nostra vita.
Leopardi infinito
Bisogna ammettere che , sì, Leopardi è…infinito e non solo per via del suo famosissimo “canto” , ma perché c’è un suo pensare all’infinito di fronte al cosmo. “L’infinito oceano... il mar che non ha lito...” , “la progenie infinita degli animali..”, ”l’aria infinita, e quel profondo infinito seren....” , “ il tacito infinito andar del tempo” …e tutta la serie di riflessioni dello “Zibaldone” sulla nostra incapacità di comprendere la nozione di infinito e insieme “ la tendenza nostra verso un infinito che non comprendiamo”, tendenza che si esplica anche a livello dell’immaginazione
Oltrechè poeta ,era un grande pensatore , un grande moralista come un Montaigne, un Pascal, un Nietzsche, coerente, vitale, impegnato, fino alle estreme conseguenze…
Un Teatrante straordinario
Ma lo sapete qual è la verità?... Leopardi , in realtà , è un grande teatrante che mette in scena il proprio dramma interiore , che è poi il dramma dell’esistenza. Nelle sue poesie si trova più spesso un teatro delle immagini che un vero e proprio discorso lirico ; e puro teatro delle idee sono le “Operette morali” in cui l’autore , scrivendole , si proponeva di ridere sulle cose serie...
Insomma , il brutto e sfortunato anatroccolo , abbandonato nell’universo, ingannato fin dalla nascita, privo dell’amore materno, offeso nel corpo dall’onnipotente Natura, represso dall’educazione cattolica, sconsolatamente onanistico... si è preso una bella rivincita su quel “granel di sabbia” che è la terra, su questo Globo ove l’uomo è… nulla.
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