PARIS ROME Vacanze romane
Mostra d’arti figurative dal 29 luglio al 7 agosto 2011
Presso il Chiostro del Governatorato – Municipio XIII – Ostia Lido
ANNOTAZIONE CRITICHE DI AUGUSTO BENEMEGLIO
Questa seconda rassegna di artisti francesi , qui, nel magnifico chiostro del Governatorato , è un po’ all’insegna di un informale metafisico , oserei dire cosmico; infatti in tutte le opere esposte c’è una connotazione precisa e riconoscibile , s’avverte il clima di profonda sfiducia nei valori conoscitivi razionali . Confluiscono in questi lavori esperienze diverse che si riallacciano a diverse correnti pittoriche , all’impressionismo astratto , all’esperienza dadaista ( intesa come rifiuto della cultura) ,a quella surrealista ( valorizzazione dell’inconscio) , e talora dichiaratamente a quella dell’espressionismo astratto, come nel caso dell’artista Ulrich in cui la violenza cromatica richiama alla mente un De Koonig . Il caposaldo della poetica informale , come è noto, sta tutto nella coincidenza dell’atto di creare con quello dell’agire , che si rifà in parte all’esistenzialismo francese e in parte al pragmatismo americano. In questo contesto , in cui il linguaggio è investito dalla crisi profonda del nostro tempo, i mezzi tradizionali di espressione , ovvero la linea, il colore, la figura perdono il loro significato, ciascun artista esplora le possibilità espressive della materia in modo diverso, manipola la matgeria e la trasforma in oggetto d’arte: e il colore stesso , usato come pasta, diventa materia.E ora veniamo alle breve notazioni critiche.
NICOLE FOURNIERARAUD: Un’artista che lascia andare le emozioni, che fa della pittura una lirica colorata, un decoro ornamentale , un’astrazione raffinata e preziosa alla Zao Wou Ki, pittore cinese che vive da molti anni a Parigi, o quella lirica di Osvaldo Licini , ma capita che s’impani in un Delvaux, nelle sue metamorfosi vegetali, o in un Fautrier con l’applicazioni di materiali plastici emergenti come isole dall’impasto cromatico , in immagini lasciate lì come cenci vaganti ,vagamente femminili , immagini arcane , che si elevano sopra i vapori , in una intonazione cromatica avvolgente , nell’acquietarsi della luce, nelle nuances luminescenti dell’essere informe ancora dormiente , non destato dal primo mattino del mondo.
JEAN FRANCOIS TUBURET: :E’ un avventuriero dello spazio , un artista che col suo sguardo supera le frontiere dei colori, delle forme, delle linee, un vagabondo della materia , degli iperspazi e degli interstizi dell’anima. Esplora tracce , segni , forme , storie lontanissime di luce , forse umane , forse la sua storia segreta raccontata coi colori ( ogni uomo è fatto di storie più che d’atomi), forse la storia di noi tutti , in fondo sono sempre le stesse , e pur sempre diverse . Dietro ogni storia, dietro ogni epoca, dietro ogni traccia , per l’artista c’è - , lo vedete nei suoi quadri - il caos e il silenzio, la musica del silenzio che fanno le galassie.
JOSIANE ULRICH : Josiane Ulrich sembrerebbe realizzare , a primo acchito , una pittura fauvista, alla Matisse, di forte impatto emotivo; in realtà è una via di mezzo tra l’arte “bruta” di Dubuffet , e i sacchi drammatici di Burri, arte povera, fatta con “ali di farfalle” e i rifiuti: c’è dentro di tutto , un po’ di “dada”, e soprattutto l’espressionismo astratto , del suo amato De Kooning , con le sue energie da “luce d’agosto” che fanno tremare l’anima.
ALICE BIAIS –BELARD : Una pittrice che con i suoi acrilici che hanno il fondo ricco di materia, di spartiti, sabbia, polvere di marmo e anche tessuto, ricerca l’innocenza , la spontaneità dell’origine. Sotto i suoi acrilici c’è passione e travaglio, il mistero del mondo femminile, ma anche l’eco dei rincontri con l’origine , l’anello mancante, il nastro che si sciolse, i labirinti della memoria , le prime tracce di sangue dell’universo, l’infinitamente piccolo che si espande, la formula della vita del cosmo
E infine l’unico artista italiano , uno scultore grande nelle sue piccole sculture in bronzo:
FRANCESCO ZERO : Lo conosciamo tutti , ormai. Vive ed opera nel nostro territorio (all’Infernetto) . Artista di fama internazionale , con esposizioni a Parigi , a Londra e a New York , è un vero poeta della materia. Le sue piccole sculture – oscillanti tra Giacometti e il dettato dei grandi classici greci – hanno una plasticità straordinaria che sconfina con la musica, con la danza, sono un miracolo di delicato equilibrio e armonia compositiva, frutto di una sensibilità rara , di una grazia suprema e una tecnica magistrale.
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